CRA Pensionato San Giuseppe (RE) ha deciso di strutturare un nuovo progetto che fosse capace di andare oltre i bisogni della persona anziana, intercettando i suoi desideri. Un’attività diversa, che va ben oltre la cura, fino al profondo del loro cuore.
Nasce così La Lampada di Aldino, attraverso un percorso di Formazione di due incontri che la Struttura ha deciso di seguire e in cui è stata sensibilizzata su una nuova prospettiva dell’assistenzialismo per gli Ospiti affetti da Alzheimer e non solo, con il coordinamento della Dott.ssa Chiara Codeluppi, psicologa della Struttura.
Alla ricerca dei desideri degli Anziani
L’équipe che segue gli Anziani si è divisa tra tutti gli Ospiti della Struttura rafforzando un legame già forte nato nel corso degli anni, allo scopo di individuare tre dei loro più grandi desideri impegnandosi a realizzarne uno.
Un lavoro graduale, costruito nel tempo sulla base di un primo momento in cui si è scoperto il vissuto emotivo nei mesi della pandemia fatta di paure, e tante emozioni contrastanti. Successivamente ciascun operatore si è calato nei panni dell’anziano affetto da Alzheimer indossando dispositivi che simulavano l’Alzheimer. Lo scopo? Ridefinire la demenza e il suo significato includendo la persona, in cui la demenza rappresenta solo una barriera e non una malattia.
Alla costruzione del progetto hanno contribuito gli studi di A. Kirkwood, abbandonando il concetto di demenza a favore di persona con demenza. Un importante punto di partenza per questo esperimento che ha orientato le proprie attenzioni verso le emozioni, le sensazioni fino a stabilire la centralità del canale emotivo che deve trovare la sua realizzazione. La Lampada di Aladino si innesta proprio su queste premesse: metafora del punto di contatto con la persona affetta da Alzheimer che svelerà il sogno nel cassetto dell’Anziano per portarlo a compimento!
Come funziona la Lampada di Aladino?
La Lampada passerà di proprietario in proprietario, contenente la foto del desiderio realizzato da ciascun Ospite che potrà così portarlo con sé nella sua memoria. Da qui ai prossimi mesi la struttura lavorerà quotidianamente per la realizzazione dei desideri, e nel caso gli Ospiti avessero scelto un luogo da visitare attenderà i prossimi sviluppi in materia di spostamento senza privarli della destinazione scelta. Per tutti i desideri che non possono essere realizzati, la struttura ricreerà il contesto ideale all’interno degli ambienti affinché possa rendere felici i propri Ospiti perché come dice Lisa Ambrosini, Responsabile di Struttura “se non possiamo portare un Ospite in Brasile, porteremo il Brasile in Cra Casa San Giuseppe”… una esemplificazione, ma ma capace di descrivere con spontaneità le intenzioni di tutti gli Operatori.
Il legame con i familiari
Il progetto può definirsi in continuità con un’altra attività che ha coinvolto le famiglie degli Ospiti nei mesi scorsi. CRA Pensionato San Giuseppe ha infatti strutturato il Gruppo dei Familiari, ritrovi online con operatori, equipe e anziani partito dal nucleo affettivo più vicino all’Ospite rivolto a raccontare il lavoro quotidiano durante i mesi del Covid. Un momento di confronto e di sostegno reciproco. Le stesse équipe che hanno preso parte al Gruppo dei Familiari hanno poi incontrato l’anziano durante alcune giornate individuate durante la programmazione delle attività, configurandosi con il punto di contatto tra i sentimenti espressi dai familiari e i bisogni dell’Anziano.
Per gli anziani con demenza che non riescono a esprimere il desiderio a causa del loro grado di compromissione cognitiva sono state coinvolte le famiglie o nel caso degli Anziani solo i colleghi, per un lavoro di team che ha prodotto un vero e proprio ponte tra gli Ospiti ed i loro affetti più cari!