La quotidianità in struttura è sempre un fermento: ogni giorno, infatti, si succedono tanti momenti ricreativi che vanno dall’organizzazione dei giochi individuali e di gruppo alle feste a tema, ma anche laboratori didattici e creativi sia all’aria aperta che indoor, laboratori di cucina, di lettura dei quotidiani o di apprendimento, importantissimi per le funzioni mnemoniche e cognitive. Le attività che fanno dell’arte e della manualità una chiave per l’integrazione, la stimolazione attiva e la socialità, in particolare, si definiscono “Arteterapia”, e sono essenziali nella vita in Rsa: vediamo come!
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Arteterapia in Rsa: conosci la sua importanza?
Tra le mura delle Rsa, l’arteterapia trova sempre più spesso uno spazio privilegiato diventando una di quelle “terapie non farmacologiche” capaci di stimolare le funzioni cognitive, la memoria, la capacità di relazionarsi con il mondo circostante – che in Rsa è composto da operatori, Ospiti e familiari, ma anche enti e associazioni che collaborano con le strutture – sviluppando così la creatività, la socialità e migliorando la qualità della vita di ogni persona Ospite.
In particolare, l’arteterapia non è solo una tecnica riabilitativa, ma anche di sostegno, capace di contrastare la fragilità e di migliorare le capacità relazionali di ogni Ospite, così da facilitare l’inserimento e il sentimento di accettazione nel gruppo di appartenenza.
In cosa consiste l’arteterapia?
L’arteterapia nasce nei paesi Anglosassoni, a cavallo degli anni ‘40, dall’incontro tra arte e psicanalisi: infatti, attraverso l’uso di materiali per dipingere, o per la scultura, si cerca di sviluppare il potenziale creativo insito in ogni persona, andando a costruire un mezzo con cui esternare affetti ed emozioni, e gestire meglio le relazioni con sé stessi e il mondo esterno, rafforzando l’autostima, in maniera da effettuare scelte più consapevoli, soprattutto in caso di deficit cognitivi o malattie a decadimento funzionale tra cui demenza e Alzheimer.
L’arteterapia come risposta nelle RSA del Gruppo La Villa
Come funzionano, dunque, le attività di arteterapia nelle RSA del Gruppo? Attraverso modalità semplici ma funzionali, modulate tra incontri di gruppo o individuali – specie nelle RSD – concordate con l’équipe medica ed educativa e sempre seguite da figure professionali, come educatori o arteterapeuti certificati. Di quali attività parliamo? Di laboratori grafici e di decorazione degli ambienti che, attraverso strumenti semplici, come tempere e stencil, sono in grado di stimolare la creatività e la funzionalità cognitiva degli Ospiti, fino a veri e propri atelier creativi, di pittura ma anche di cucito, passando poi per la stimolazione sensoriale con creta, sabbia e DAS e tanto, tanto teatro.
L’esperienza di RSA & Villa Alfieri
Un’esperienza del tutto particolare è quella di CulturalMENTE, che RSA & Villa Alfieri – struttura del Gruppo La Villa a Lido di Camaiore – segue da ormai 4 anni in collaborazione con il Museo Civico Archeologico: un progetto dedicato alle persone affette da Alzheimer, e a chi se ne prende cura, nato nel 2019 per favorire l’accessibilità dell’arte per chi non è autosufficiente.
CulturalMENTE va quasi oltre l’arteterapia in Rsa: infatti si suddivide tra attività in struttura e visite al museo, e rappresenta un modo speciale con cui offrire agli Ospiti nuovi stimoli, immersi in un suggestivo patrimonio artistico e archeologico, attraverso un approccio didattico che permette a ognuno di loro un coinvolgimento emotivo e attivo, grazie anche all’uso di filmati, animazioni e digital-storytelling, per un’immersione totale.
Ma RSA & Villa Alfieri è solo una delle strutture che ha portato l’arte (anzi, la storia dell’arte!) in residenza: altri progetti specifici di arteterapia, infatti, sono al centro della quotidianità anche in RSA Leopardi, a Milano; CRA Pensionato San Giuseppe, in provincia di Reggio Emilia ed RSA Masaccio, a Bagno a Ripoli, Firenze.
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