ARCHIVIO UNA VITA DA RACCONTARE

Elio Sanapo, Rita Rubin e Agnese Marzolla

Stesso appuntamento, con un format leggermente rivisto. Quest’anno, Una Vita da Raccontare presenta tre nostri Ospiti insieme, due dei quali coniugi. portando con sé ricordi e aneddoti differenti. La Storia di Elio, ascoltata dalla moglie Rita racconta i giorni trascorsi a preparare il Presepe vivendo il Natale della sua terra d’origine, tra processioni e giorni di preghiera; mentre Agnese racconta la benedizione del Papa nei giorni di Festa, momento solenne condiviso da tutta la Famiglia riunita nel giorno di Natale.

Insieme, non soltanto durante le feste

Quest’anno abbiamo deciso di dare un’immagine diversa del nostro Natale. I Nonni di Rsa 5 Torri che hanno partecipato insieme ci raccontano una storia di famiglia, di tradizione e di amore. Storie di devozione, che conservano il fascino della comunità e il piacere dello stare insieme anche al di fuori del periodo natalizio.

Le parole dei nostri Ospiti ci trasmettono i valori del passato che possiamo ritrovare soltanto attraverso la presenza dei nostri anziani genitori o dei nonni. Una fortuna di cui dobbiamo essere sempre consapevoli e dalla quale dobbiamo saper prendere il meglio, perché lo spirito del Natale è anche questo: il ricordo di un tempo lontano e l’amore incondizionato della nostra famiglia.

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Maria Pecorella

Naturali, spontanei, con il sorriso e la gioia negli occhi. Il racconto emozionato di una nonna che parla dei propri nipoti durante gli anni della loro infanzia. Parte da qui la storia di Maria, nonna che come tante ha visto crescere i propri nipoti, fino a diventare grandi lasciando immutato il proprio amore per loro.

Quando i ragazzi diventano grandi

Il rapporto tra Nonni e Nipoti, costituisce una relazione unica nella vita di ognuno di noi. Un continuo scambio reciproco di emozioni, attraverso il quale imparare a crescere imparando a confrontarsi con la vita. La figura del Nonno è fondamentale nella crescita dei più piccoli, e ugualmente il Nipote ricopre un ruolo fondamentale nel quotidiano degli Anziani.

Un rapporto speciale che prosegue nel tempo, anche quando gli anni passano e i bambini diventano grandi. I Nipoti sono la ragione del sorriso, ma anche il più grande sostegno per i Nonni, che come Maria non smettono di ricordarli e di amarli perché una visita, un messaggio o un pensiero diventano nel tempo una delle cose più importanti che possono avere.

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Marino Pellegrinetti

La preparazione dei “colpi”, ed un giro del paese con gli amici. Tante Pasque e qualche scorribanda, di notte e di giorno senza dormire molto fino all’arrivo della Santa Messa per benedire le uova. Una Pasqua trascorsa tra amici e famiglia, per un raduno tra gli affetti più cari iniziando il pasto con l’uova del cestello benedette e la Pasimata, un tipico dolce Pasquale la cui origini sono lontanissime e di cui si è riusciti a risalire ad una antica e presunta funzione religiosa, simbolo divisione del pane tipico di una confraternita.

La Pasimata tradizionale, pretesto ideale per ritrovarsi in famiglia

Torte dolci e salate accompagnavano la Pasimata tradizionale del Sig. Marino. Un pasto in compagnia per una Pasqua tranquilla, ben più delle scorribande dei giorni precedenti. Tanti aneddoti raccontati in modo spontaneo, capaci di unire due valori cari ad ognuno di noi: l’amicizia e la famiglia, con la capacità di vivere lo svago, senza rinunciare al calore dei genitori e alla sacralità della domenica.

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Alba Fossati

Allegra e gioiosa, è descritta così la Pasqua di infanzia della nostra Alba. La nostra Ospite, 96 anni e non sentirli. Nonostante dica di essere un po’ in là con gli anni la descrizione delle sue festività trascorse in famiglia è chiarissima, capace di proiettarci nella tavola di famiglia. I genitori, i cugini e gli zii riuniti sotto lo stesso tetto. Tutti insieme durante la Santa Pasqua per trascorrere una giornata emozionante.

La Pasqua in Famiglia

La Pasqua in Famiglia, come tante altre festività che festeggiamo durante l’anno ha sicuramente un valore diverso rispetto al passato. Attraverso il ricorso della nostra Alba riusciamo a ritornare indietro nel tempo, a quando forse non eravamo nati o troppo piccoli per ricordare.

Nella sue parole troviamo tutto il senso dello stare in famiglia, che con un po’ di nostalgia riviviamo solo attraverso il ricordo. Ma è forse in momento come questo che i racconti dei nostri Anziani trovano la massima espressione. Racconti sorridenti, unici e pieni di speranza.

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Carmina Bertuccelli

In sella ad un bicicletta per vivere il Carnevale di Viareggio, storico evento folkloristico e istituzione toscana dal 1873 che nacque con una sfilata per diventare una delle feste più colorate e divertenti del panorama nazionale e non solo. Il racconto di Carmina ripercorre una delle tante giornate trascorse insieme della sua amica del cuore e della compagnia con la quale si divertiva durante le tre domeniche della settimana di Carnevale rivelandoci un segreto…

Al Carnevale di Viareggio mischiati tra la folla

Ebbene, la nostra Carmina ci racconta di come raggiungeva la storica via Regia, e il centro città mischiandosi tra la folla per non perdere l’occasione di assistere alla sfilata. Un ricordo di una gioventù trascorsa a divertirsi e di un appuntamento al quale non sapeva rinunciare.

Un divertente racconto di una tradizione ancora attuale per i più giovani, che da sempre raggiungono Viareggio da più parti della Toscana per vivere le emozioni di una della Feste di Carnevale più pittoresche in assoluto.

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Adele Della Croce

Il Presepe artigianale preparato attraverso la passione per l’arte, o il “Presepio” come dice Adele. Un’immagine che racchiude il ricordo del Natale della nostra Ospite, accompagnato dall’Albero di Natale, dai regali e dall’immancabile ritrovo in famiglia, riuniti per ben due giorni. Adele era infatti solita trascorrere il 25 dicembre e Santo Stefano nella casa di sua Zia, insieme a 6 cugini con i quali collaborava all’allestimento della tavola e all’organizzazione della giornata.

Dal Presepe al tempo con i cugini

Adele ricorda con il sorriso le giornate che anticipavano il suo Natale, preparando il presepe con suo padre, l’artista di famiglia che ne curava l’allestimento. Giornate ricche di intrattenimento in attesa del 25 e del 26 dicembre quando la famiglia si riuniva poco fuori Milano per fare visita alla sorella della madre, dove si ritrovava con i suoi cugini per trascorrere le feste.

Un emozionante racconto di gioia e divertimento che attraverso la cura dei dettagli ci lascia immaginare il clima che si respirava all’interno della sua numerosa famiglia.

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Gianluigi Gaviraghi

Gianluigi ci racconta l’attesa dei doni, la mattina del 25 dicembre dopo una notte trascorsa in trepidante attesa. Una giornata lunga, che iniziava alle prime luci del mattino per proseguire con il panettone ed il ritrovo in famiglia. Nascono da qui i ricordi del nostro Ospite, che ci descrive l’aria di festa che si respirava ogni anno nella sua casa e non un Natale in particolare. Una Storia semplice che nasconde il significato della sua infanzia attraverso una descrizione ordinata di ciò che succedeva a Natale. Gianluigi, geometra di professione, ordinato e puntuale, non rinuncia a ripercorrere le emozioni che segnavano il suo Natale in famiglia.

Il Panettone, una certezza alla quale non si poteva certo rinunciare

Gianluigi non si dilunga nel racconto del menù preparato a Natale, lasciando intendere che a Natale si mangiava ciò che preparava sua madre, a patto di non rinunciare al Panettone, il dolce tipico delle sue parti. Gianluigi viene infatti da Bellusco, un paese non molto distante dalla grande Milano, casa del panettone le cui origini vengono fatte risalire agli antichi forni del XIX Secolo. E non è una coincidenza che Bellusco conti ben 14 delle 150 imprese in Brianza raccolte intorno alla ricetta del panettone tipico.

A Natale vince la tradizione, e Gianluigi ne è sicuramente un interprete attraverso il dolce che nella tavola di famiglia non poteva mancare!

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Giustina Stucchi

La Storia di Giustina è una viaggio nel tempo, sinonimo della tradizione di una famiglia credente e della sua semplicità. Una Storia diversa dalle altre, il cui significato è da ricercare nei valori più che nei nei ricordi, un po’ offuscati dagli anni passati. Un Natale vissuto con sacralità, antico, pieno di speranza e di fede nell’attesa dell’arrivo del Bambin Gesù che allo scoccare della mezzanotte avrebbe consegnato i doni, senza soprese per chi li avrebbe ricevuti.

Giocare con ciò che si aveva ricevuto in dono il Natale precedente

Riusciamo ad immaginare un Natale senza regali, o meglio con i giocattoli dell’anno prima? Al giorno d’oggi è difficile ritrovare l’amore per una festività che Giustina ci racconta, perché figli di un’epoca nuova e mutata rispetto al passato. Proprio per questo motivo il racconto dei nostri Anziani diventa uno strumento per mantenere vivo il ricordo delle nostre tradizioni, interpretate da famiglia in famiglia e da regione a regione attraverso gli anni. C’è chi aspetta i regali, chi attende sveglio Babbo Natale, chi non vuole perdere la fanciullezza e provare ogni anno a rivivere le emozioni dell’infanzia. Ogni Storia è diversa, speciale a modo suo, come quella della nostra Ospite che ci ha fatto rivivere un’antica realtà, per molti sconosciuta.

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Luciana Tondelli

La Vigilia di Natale trascorsa insieme, mangiando pesce e tonno come da tradizione di Famiglia aspettando l’arrivo di Babbo Natale. Un racconto che lega i ricordi di una giornata diversa, colma di emozioni da condividere riuniti nella stessa  tavola, lasciando qualcosa da mangiare a chi avrebbe portato i regali a mezzanotte, quando ormai i figli erano andati a letto e pronti per un nuovo giorno, il 25 dicembre. Qui si intrecciano storie di un tempo lontano, caratterizzate dalla semplicità di momenti che oggi vengono inevitabilmente vissuti in chiave moderna. L’ingenuità di una bambina, oggi anziana, con lo sguardo di chi sa ancora coglierne l’emozione, raccontandola con il sorriso.

Aspettando l’arrivo di Babbo Natale

Una giornata intera trascorsa aspettando l’arrivo di Babbo Natale, i suoi doni e le sue sorprese. Succede ancora oggi, ma non più come una volta quando la magia del festa era vissuta attraverso le piccole cose. Qualche caramella sul tavolo che Babbo Natale consegnava sparsa qua e là, prendendo in cambio un pasto caldo preparato poco prima con amore. Storie che non esistono più, ma che vivono nel ricordo dei nostri Anziani.

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Velia Boni

Una giornata povera, ma bella. Dai ricordi di un Natale lontano con i canti della Santa Messa, al pranzo con i cappelletti, i tortellini fritti e gli addobbi. Il Racconto di Velia a cuore aperto è un monito per i giovani, ma soprattutto un’occasione per riflettere sui valori della vita e sulla semplicità, un tempo sinonimo di felicità e di spensieratezza e che oggi solo la lontana memoria degli Anziani ci aiuta a riscoprire.

Un Natale umile seduti intorno al camino mangiando caldarroste, scaldati dagli affetti vicini e da una padella senza i termosifoni. Una storia semplice, raccontata attraverso la speranza di Velia che ci riporta a quando eravamo più piccoli, ricordando i nostri genitori, i nostri nonni e storie del passato che soltanto le parole degli Anziani sono capaci di darne significato.

La semplicità di un Natale da riscoprire

I Ricordi di un Natale lontano raccontano i biscotti, le caramelle, i mandarini ed i tortellini sotto l’albero. I regali di Natale dell’infanzia di Velia e dei suoi quattro fratelli dove la cosa più importante era trascorrere del tempo insieme alla famiglia dopo una giornata trascorsa a cucinare e a preparare la tavola.

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