La nostra CRA Pensionato San Giuseppe (RE) ha partecipato al percorso formativo promosso da Un Sorriso in Più. Una serie di incontri rivolti a costruire ed a condividere modalità innovative di cura dell’anziano e di supporto per i caregiver che se ne prendono cura, dedicati agli operatori di tutta Italia che operano all’interno dei contesti residenziali per anziani.
Un nuovo modo di interpretare l’Assistenza attraverso il riconoscimento della centralità del desiderio, motore di tutte le nostre relazioni. Lisa Ambrosini, Responsabile della nostra Struttura a Reggio Emilia ci racconta le due esperienze di settembre 2021 e quella appena conclusa lo scorso 20 gennaio 2022.
Oltre l’ordinario, i bisogni primari dell’Ospite
Sostenere i legami, promuovere il confronto e il reciproco sostegno in un momento in cui risulta difficile a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19. Oggi più che mai, l’isolamento forzato che vivono gli Ospiti delle RSA interroga l’educatore, che ha la Come? Attraverso l’assunzione di responsabilità da parte degli Operatori di restituire agli anziani ciò di cui sono stati provati attraverso progetti educativi e animativi che siano capaci di rispondere ai bisogni, ma che sappiano soprattutto guardare alla realizzazione del potenziale di vita della singola persona.
CRA Pensionato San Giuseppe ha seguito il convengo di Un Sorriso in Più, dando continuità ad una iniziativa che aveva promosso spontaneamente qualche mese prima: La Lampada di Aladino, che in linea con le finalità del progetto dell’Associazione rivolgeva il proprio sguardo verso il desiderio delle categorie fragili.
Come racconta Lisa Ambrosini, il primo incontro ha messo al centro la definizione di Desiderio:
Il tema cardine di questo convegno è stato il desiderio, sviscerato da più punti di vista e ben distinto dal bisogno, che fa riferimento più che altro a quelli che vengono definiti i bisogni primari. Il presupposto è che questa pandemia, per tutta una serie di restrizioni che ha imposto e per i tempi serrati in cui ci ha costretto a lavorare, ci ha abituati all’idea che “siamo in emergenza, si fa quello che si può” e quindi ci si limita a soddisfare i bisogni primari di assistenza degli Ospiti. Abbiamo dimenticato però che essere ascoltati e riconosciuti è uno dei bisogni più profondi dell’essere umano, senza il quale non è possibile sviluppare appieno il proprio potenziale, condizione che caratterizza la persona felice.
Il convegno è proseguito sulle considerazioni dei partecipanti: psicologi, psichiatri e arteterapisti che hanno discusso sull’importanza dell’ambiente, inteso come luogo all’interno del quale trovano manifestazione i desideri, i bisogni e l’interazione tra persone che lo abitano. Non sempre le attività possono essere svolte in qualsiasi tempo e qualsiasi luogo, oggi più che mai dati gli spazi rivisitati, contingentati e in alcuni casi non idonei per natura. Ma questo non può essere un limite, ma piuttosto uno sprone a lavorare dove ciascuno di noi ha la possibilità di essere più incisivo: sull’ascolto e sul linguaggio. Nei nostri contesti dovremmo abituarci ad utilizzare un linguaggio consono a chi assistiamo, non solo in termini di contenuti, ma soprattutto per quanto riguarda gli aspetti paraverbali e non verbali, come ad esempio parlare lentamente ma intensamente, guardando gli Ospiti negli occhi e in una posizione che non indichi superiorità.
Una sfida difficile, che Lisa Ambrosini ha voluto raccogliere condividendo una relazione del primo incontro che colpisce non soltanto per la capacità di raccontare le finalità del percorso in modo chiaro e semplice, ma anche per una considerazione personale che impone una riflessione generalizzata a tutto il mondo delle nostre Rsa:
Se mi soffermo a riflettere sulla realtà del Pensionato, a primo acchito l’utilizzo degli spazi potrebbe sembrare un’utopia. Poi però mi sovvengono alcuni momenti felici e speciali vissuti con Ospiti e operatori, realizzati proprio grazie alla sensibilità di alcuni di loro nel captare i desideri riferiti da qualche Ospite della struttura.
Da un bisogno all’altro
Nel corso degli incontri di supervisione e coordinamento legati al progetto Nipoti di Babbo Natale e altri momenti formativi proposti dall’Associazione, la Struttura ha promosso il desiderio degli operatori di creare alleanze e di costruire senso insieme. Gli operatori presenti hanno riconosciuto a questi incontri la capacità restituire loro interessanti stimoli professionali, insieme a rinnovata motivazione e “gusto per il proprio lavoro”. Partendo da queste premesse CRA Pensionato San Giuseppe si è posto l’obiettivo di creare un luogo che, con continuità, sia capace di dare sempre più voce agli operatori, affinché le iniziative dei singoli possano tradursi in un modello e in un approccio condiviso, per il benessere proprio e degli anziani loro affidati, per la crescita delle organizzazioni di appartenenza.
Tutto questo per seguire gli obiettivi posti in occasione della sessione formativa del 27 gennaio 2022:
- favorire l’incontro tra professionisti che operano in servizi simili, superando la condizione di isolamento;
- favorire, attraverso il confronto, lo scambio e la condivisione dei conoscenze ed esperienze, la crescita dei singoli;
- promuovere la messa in circolo di saperi, esperienze, risorse, strumenti, per ottimizzare gli sforzi dei singoli e per amplificarne gli effetti per l’organizzazione di appartenenza e per l’intera comunità;
- creare un clima di ascolto e valorizzazione dei singoli partecipanti, che possa generare idee nuove e fattive collaborazioni;
- definire approcci condivisi e collaudati modelli operativi, replicabili ed efficaci;
- raccoglierei bisogni formativi dei partecipanti e promuovere eventi formativi adeguati e pioneristici;
- promuovere legami e relazioni per rafforzare nel tempo la rete tra operatori e tra servizi
- ottenere il riconoscimento del tavolo di lavoro a livello nazionale ed un maggiore potere rappresentativo – presso enti e sedi istituzionali