In molte Strutture Residenziali per Anziani sono state predisposte strumentazioni e postazioni per favorire gli incontri tra Ospiti e familiari. Al venire meno della socialità in struttura, la risposta è una sola: non abbandonare lo spirito che rafforza la quotidianità in Rsa permettendo agli Ospiti di sentire sempre qualcuno al proprio fianco. Da qui nascono emozioni e storie che fanno la spola, si intrecciano e lasciano un segno tra coloro le hanno vissute.
La storia di Rsa Villa Angela
A Bagnone, piccolo comune toscano come in tante altre realtà, il figlio di una nostra Ospite di Rsa Villa Angela ha voluto raccontare l’incontro tra sua sorella e sua madre. Un incontro apparentemente asettico, che durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo lascia il segno.
Mia madre è stata ricoverata in una Rsa del territorio il 2 marzo scorso. Dopo pochissimi giorni è scattato il divieto di visita e mia madre, che già aveva perduto mio padre poco più di un anno fa, si è ritrovata sola e isolata. Si, perché un mese dopo circa è stata rilevata la sua positività al virus Covid-19. Più della metà dei cinquanta e oltre Ospiti della struttura, privata, sono deceduti a causa del virus. Mia madre presentava un quadro cardiologico disastrato, impossibilità alla deambulazione autonoma, gravi deficienze circolatorie ed evidenti segni di demenza senile. In questo quadro non certo rassicurante si è insinuato il virus Covid-19 con conclamata sintomatologia. Sinceramente pensavamo di perderla. Invece, con un colpo di reni tipico delle sue generazioni, ovviamente grazie anche alle cure prestate e all’amore ricevuto in struttura, si è rialzata ed ora, pur isolata, vive la serenità che può offrirle una Rsa in termini di assistenza e soprattutto di socialità.
Vi riportiamo lo scatto pubblicato da la Gazzetta di Parma che ritrae la nostra Ospite, bacio rubato per caso, come racconta la figlia durante l’incontro.
È stata scattata per puro caso da una operatrice che ai suoi vecchi ci tiene.