Covid-19 e strutture protette per anziani: il peggio sembra passato, ma la tempesta c’è stata. E quello che è successo ha cambiato profondamente la dimensione delle RSA, talvolta, anche, con positività. Vediamo come, tra attività, visite e supporto tecnologico.
Le attività nelle Strutture Protette per Anziani
Parola d’ordine: normalità! L’obiettivo è continuare a garantire agli Ospiti un contesto sereno e protetto, dando continuità al servizio assistenziale, fisioterapico e ricreativo, ma rivedendo il tutto alla luce di norme di sicurezza necessarie, evitando l’uso delle aree comuni all’interno delle strutture protette per anziani e favorendo le attività individuali a quelle di gruppo, con tutti i DPI utili a gestire i contatti viso a viso.
Le visite: come funzionano ora nelle Strutture Protette per Anziani?
Dalla metà di maggio 2020, con differenze da regione a regione, sono partiti i progetti di riapertura alle visite nelle strutture protette per anziani: i familiari possono prenotare le visite telefonicamente, poi una volta arrivati in struttura devono seguire un protocollo di sicurezza che prevede rilevamento della temperatura, uso di mascherine e lavaggio mani con gel idroalcolico;una volta effettuati questi passaggi, attraverso percorsi guidati, possono accedere ai locali predisposti alle visite, con postazioni distanziate e in taluni casi con pannelli in plexiglass.
La tecnologia e il digitale che aiutano le residenze
La tecnologia e il digitale hanno fatto riscoprire tanti interessi agli Ospiti, che navigano in rete guardando foto dei nipoti sui social, o cercando immagini del loro paese natio, sentendosi più vicini alle proprie radici e alla propria famiglia. Inoltre, hanno reso tutto accessibile a tutti: per esempio, le feste di compleanno ora sono organizzate in piccoli gruppi e via videochat, e sono condivise anche con i familiari lontani dalla struttura protetta per anziani.