Insonnia in terza età: cause, cure e consigli


15 Aprile 2019 | PUBBLICATO DA Redazione

Insonnia in terza età: cause, cure e consigli

Difficoltà a prendere sonno, intorpidimento o, addirittura, astenia durante il giorno e poi, quando arriva il momento di coricarsi, la notte in bianco: l’insonnia in terza età è un episodio sempre più frequente, complice l’assunzione di farmaci e i tempi di vita più frenetici anche per i senior.

Un tema così importante, questo, che la SIGG – la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – ne ha parlato durante l’ultimo congresso targato 2018, enucleando dati salienti e utili a comprendere quale sia la situazione, in fatto di sonno, sia per gli over 65 autosufficienti, sia per gli over 75 con problematiche e fragilità.

Notti in bianco: che cosa succede?

Proviamo, innanzitutto, a dare una definizione: quando siamo effettivamente di fronte a episodi di insonnia? Quando, in una settimana, le ore di sonno per notte sono pari o inferiori a 5, su una media di 8, per almeno tre notti, anche non consecutive.

Le cause, per lo più, sono da imputare a quelle patologie che arrivano, purtroppo, con la terza età:  dalle più lievi, come apnee notturne, magari legate al sovrappeso, o a problemi maxillo-facciali, fino a diabete, malattie cardiovascolari, osteoporosi, problemi renali,e alle malattie ben più gravi, come l’Alzheimer.

Attenzione ai farmaci, non i migliori alleati del sonno!

Sapevi che alcune tipologie di farmaci hanno effetti negativi sul sonno, pur apportando indubbi benefici sui versanti delle patologie? Ecco quali sono i più diffusi:

  • iniziamo dagli ansiolitici: questi farmaci possono causare, oltre alla dipendenza, disturbi cognitivi e rallentamento dei riflessi durante la fase vigile;
  • i diuretici, assunti contro la pressione alta, attaccano la produzione di melatonina, l’ormone che regola i ritmi sonno-veglia;
  • attenzione anche al cortisone, utile per contrastare le patologie osteoarticolari, ma che può causare agitazione e ansia;
  • Infine, troviamo antidepressivi, i farmaci per ridurre il colesterolo, i farmaci per controllare le secrezioni gastriche, e gli antibiotici in grado di oltrepassare la barriera encefalica.

“Igiene del sonno”: ovvero, piccoli trucchi che aiutano a dormire meglio

Controlliamo la nostra quotidianità, o quella dei nostri genitori e nonni, facendo attenzione a quella che viene chiamata “igiene del sonno”: si tratta di piccoli accorgimenti e trucchi per evitare un eccesso di riposo durante il giorno. Basta creare un “diario del sonno”, per monitorare le cattive abitudini a livello alimentare, l’eventuale pisolino davanti alla televisione, fino al controllo dei farmaci, delle ore di assunzione e del rispetto della prescrizione medica, la dieta, l’assunzione di alcool e il numero dei risvegli per notte. Questo lavoro sarà utile anche al medico di famiglia che potrà, così dare un aiuto più efficace nel trovare una cura per l’insonnia.

L’insonnia negli anziani non autosufficienti: che fare?

Depressione, Alzheimer, demenza senile: queste patologie possono portare con sé scompensi e disturbi del sonno. Anche per queste persone, così fragili, valgono le stesse piccole regole per gestire il riposo durante la quotidianità: regolare i ritmi sonno veglia, assicurarsi che il letto sia comodo o che venga garantito un cambio della posizione durante la notte, e che non ci sia un’esposizione a scene ed eventi forti o addirittura traumatiche, come la tv lasciata accidentalmente accesa su trasmissioni violente.

Insomma, il segreto per una buona vita è certamente un buon sonno: una regola che vale per tutte le età! Sconfiggere l’insonnia può non essere facile, ma con questi piccoli consigli possiamo certamente analizzare il problema, comprenderne le motivazioni e scegliere una soluzione che possa conciliare il sonno e la serenità.